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Realizzare la 'natura della mente' e dimorare in quell'esperienza diretta è il frutto della trasmissione di un vero guru, che introduce lo studente alla realtà ultima: l'io, così come tutte le cose, non ha una realtà intrinseca; non è separato dal resto, non costituisce un'entità a sé stante. La natura di tutti i fenomeni, quindi, non è altro che vacuità. Per attingere a questa profonda comprensione non è sufficiente seguire un maestro realizzato; il praticante deve sviluppare le qualità della mente che gli consentano di comprendere gli insegnamenti, e soprattutto di metterli in atto. L'autore pone in risalto due qualità fondamentali della mente, senza le quali nessuna pratica, nessuno studio può portare all'illuminazione: la consapevolezza e il discernimento, due aspetti di una stessa presenza mentale. Consapevolezza e discernimento danno realismo al cammino e chiarezza di obiettivi, senza di essi lo studente non potrà neanche trarre beneficio dalla pratica della meditazione. Anyen tratteggia l'utilità dei diversi insegnamenti buddhisti, dai sutra ai tantra, fino agli insegnamenti più alti del suo lignaggio spirituale: lo dzogchen e la mahamudra; la narrazione di alcuni importanti episodi della sua vita e del suo addestramento comunica lo stile particolarmente diretto, intuitivo e talvolta energico e incalzante con cui i suoi maestri lo hanno introdotto alla via del Buddha.